Viaggi insoliti – comunicato stampa finale
VIAGGI INSOLITI – comunicato stampa finale
4O giorni di cammino sull’Israel National Trail
12 aprile 2010
Parlare di Israele senza entrare di punta nelle questioni politiche, lasciandole sullo sfondo ma senza sottovalutarle.
Si può fare se si parla del Sentiero Nazionale d’Israele (INT) che attraversa per 940 km l’intero Stato di Israele dall’estremità Nord, con partenza dal kibbutz Dan vicino al confine col Libano, fino a raggiungere Eliat sul Mar Rosso. L’esperienza di immersione dentro la natura segreta d’Israele colta con i tempi lenti del camminatore aiuta ad andare oltre l’etichettatura corrente di Israele – come Stato della rivincita, popolo della diaspora che vive con il fucile – e aprire la mente a più profonde valutazioni? ….
VIAGGI INSOLITI
4O giorni di cammino sull’Israel National Trail
12 aprile 2010
Parlare di Israele senza entrare di punta nelle questioni politiche, lasciandole sullo sfondo ma senza sottovalutarle.
Si può fare se si parla del Sentiero Nazionale d’Israele (INT) che attraversa per 940 km l’intero Stato di Israele dall’estremità Nord, con partenza dal kibbutz Dan vicino al confine col Libano, fino a raggiungere Eliat sul Mar Rosso. L’esperienza di immersione dentro la natura segreta d’Israele colta con i tempi lenti del camminatore aiuta ad andare oltre l’etichettatura corrente di Israele – come Stato della rivincita, popolo della diaspora che vive con il fucile – e aprire la mente a più profonde valutazioni?
Ne ha parlato a Gorizia il 12 aprile scorso Pier Luigi Bellavite, camminatore insolito per vocazione che vive e lavora a Legnano da cui almeno una volta all’anno parte per sperimentare nuovi luoghi e fare nuovi incontri. Assieme alla giornalista sportiva Valentina Scaglia ha affrontato tra ottobre e novembre dello scorso anno il tracciato che dal 1991 è per gli Israeliani, soprattutto giovani, una sorta di viaggio di formazione. Per i pochi stranieri che lo percorrono è luogo di incontri sorprendenti, paesaggi mutevoli, occasioni per capire da dentro il paesaggio un territorio e un popolo complessi come pochi.
Lasciando ai margini le grandi vie di traffico e le grandi città come Gerusalemme, l’itinerario si snoda a zigzag tra canyon, tavolati aridi, coste sabbiose e splendide foreste, le tranquille acque di Tiberiade, le alture del Golan, la valle del Giordano, il deserto del Negev. La parte tecnicamente più dura è stata proprio la traversata del Negev, oltre 400 km, che pone a tutti molti problemi di approvvigionamento per l’acqua e dove la pianificazione responsabile del trekking è d’obbligo (vietato d’estate per le temperature proibitive e d’inverno per l’allagamento degli wadi) tanto da venir vigilata anche da volontari. Proprio nel Negev il camminatore Pierluigi ha incontrato alcuni giovani israeliani con cui ha condiviso difficoltà e soddisfazioni riuscendo ad approfondire la conoscenza del carattere dei locali. Le impressioni ricavate da questo viaggio insolito parlano di Israele come di uno Stato multietnico e multiculturale (76,4% ebrei con una consistente minoranza di arabi, in prevalenza di religione musulmana, ma anche cristiana o drusa) in cui si respira tranquillità e sicurezza. L’ odio è un sentimento non percepibile. Ovviamente si parla della situazione interna ai confini dello Stato israeliano e non dei territori occupati.
Le immagini che Pierluigi ha portato con sé raccontano eloquentemente di una terra molto varia ma dominata dall’aridità, le millenarie lotte con l’acqua e col vento si leggono nei paesaggi di forme e colori straordinari soprattutto nelle zone desertiche a sud. La determinazione degli israeliani è riuscita nell’ultimo secolo a vincere la natura trasformando il suolo nudo in frutteti e altre redditizie coltivazioni. Numerosi i kibbutz che si incontrano lungo il Sentiero e che, nonostante la crisi, si insediano sempre più vicine ai confini, segno che ramificarsi su tutto il territorio dello Stato rimane il bisogno più grande degli ebrei israeliani. Così l’amore per la memoria dei defunti ha prodotto nuovi boschi (i parenti dei morti durante la Shoa piantano alberi accanto alle lapidi), così come grandi estensioni di terreno sono state destinate dal governo alla conservazione della natura. Il Sentiero nazionale attraversa infatti numerosi parchi e riserve naturali (in Israele vi sono oltre 65 parchi nazionali e 150 riserve naturali), tutti gestiti dalla Israel Nature and National Parks Protection Authority, dove le regole sono rigorosamente fatte applicare: la notte è proibito camminare sul Sentiero perché gli animali non siano disturbati e per lo stesso motivo il viaggiatore può piantare la sua tenda solo in luoghi prestabiliti.
Un viaggio insolito che Legambiente, organizzatrice dell’incontro, consiglia a chi non ha paura dei territori complessi e neppure di cimentarsi con i grandi interrogativi della storia.