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Arzino: inutili difese spondali lungo le rive a San Francesco distruggono l’habitat!

Comunicato stampa                                                           Udine, 6 giugno 2012

E’ in corso la realizzazione di un complesso di difese spondali lungo un tratto dell’Arzino a monte del paese di San Francesco, uno scempio perpetrato in contemporanea alla costruzione di una strada di accesso ad alcuni fondi, il cui danno si sommerebbe con quello provocato dalla possibile centrale idroelettrica di Marins. I lavori, del valore complessivo di oltre 200 mila euro, sono stati commissionati dalla Comunità montana del Friuli occidentale: lo scopo ufficiale è di realizzare una pista d’esbosco e una scogliera in pietrame a protezione di un tratto del torrente Arzino lungo alcune centinaia di metri. Nella realtà dei fatti non si comprende la necessità di un’opera di tal genere. La pista serve un’area con bosco rado di poco pregio: il valore complessivo del legname ricavabile non supera alcune migliaia di euro. Non essendoci né abitazioni né infrastrutture da proteggere, la scogliera avrebbe soltanto lo scopo di proteggere la strada in corso di completamento e attenuare una modesta erosione in atto in sponda destra. Meglio sarebbe stato evitarne totalmente la costruzione o realizzare la difesa spondale servendosi completamente di tecniche di ingegneria naturalistica limitando così l’uso di massi a vista.
Oltre a degradare e deturpare il paesaggio, la costruzione della scogliera ha invece letteralmente “sconvolto” l’alveo dell’Arzino. Per ridurre i costi la maggior parte dei massi necessari alla realizzazione della scogliera sono stati estratti direttamente dall’alveo. Questo tratto dell’Arzino si è così trasformato in una distesa di ghiaia grossolana e uniforme, priva delle caratteristiche morfologiche che, prima dell’intervento, favorivano la vita dei pesci e degli organismi che popolavano le sponde. L’alveo è diventato più ampio, il tirante d’acqua è molto più sottile: tutto ciò può mettere in serio pericolo la continuità idrica del torrente soprattutto se sarà realizzata la centralina idroelettrica di Marins, un’opera che comporterà necessariamente una forte diminuzione della portata d’acqua presente in questo punto del torrente.
Legambiente spera che interventi inutili come questo appena descritto siano messi al bando definitivamente e si augura che la nuova amministrazione del comune di Vito d’Asio si mostri più sensibile della precedente verso l’Arzino, un torrente dotato di pregio ambientale unico a livello regionale. E tutto da preservare e valorizzare!


Legambiente FVG onlus
Circolo di Legambiente di Montereale Valcellina