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Il No delle associazioni ambientaliste al finanziamento della diga sull’Isonzo!

isonzoComunicato stampa congiunto delle Associazioni Ambiente 2000, Italia Nostra, Legambiente, WWF.

12 dicembre 2013

Le associazioni Ambiente 2000, Italia Nostra, Legambiente e WWF hanno appreso che lunedì scorso è stato presentato dal consigliere Ziberna un emendamento alla legge finanziaria regionale 2014, per il finanziamento del bacino di rifasamento sull’Isonzo, prevedendo un primo esborso da parte della Regione pari a 1 milione di euro per la redazione di un progetto preliminare a cui far seguire la realizzazione dell’opera. 

Ma nulla si dice dei costi effettivi del manufatto. Secondo uno studio di fattibilità redatto dal Consorzio di Bonifica nel 2007, si stimava un investimento di circa 20 milioni di euro. Sicuramente da incrementare considerato l’aumento dei prezzi del settore edilizio da quell’epoca. Riteniamo che siano ben altri i settori in cui investire a partire dalla salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico, alla riqualificazione urbana, e tanti altri. 

La realizzazione di tale manufatto – nelle varie ipotesi finora presentate – avrebbe pesanti ripercussioni sull’ambiente fluviale e sul paesaggio. Ricordiamo per altro che l’Assessore regionale all’Ambiente Sara Vito alcuni mesi fa aveva dichiarato che il presupposto di qualsiasi decisione terrà conto della salvaguardia dell’Isonzo, inteso come ambito fluviale, ricco patrimonio di una grande biodiversità; e che comunque c’è l’interesse a coinvolgere nuovamente tutti i soggetti che già avevano partecipato al Laboratorio Isonzo dove erano state elaborate diverse proposte per una gestione sostenibile del fiume.

Un appello quindi alla Regione e a tutte le forze politiche a votare contro questo emendamento (e a eventuali analoghi futuri) e a iniziare a studiare realmente come migliorare l’approvvigionamento idrico con metodi alternativi e alle tipologie di coltivazioni, stante anche il cambiamento climatico in atto; e a fare pressioni sulla Slovenia per la rinegoziazione degli accordi di uso delle acque risalenti a oltre quaranta anni fa in un contesto ambientale, sociale, economico completamente diverso da quello attuale.

Ambiente 2000        Italia Nostra          Legambiente         WWF

 Comunicato dell’Assessore Sara Vito

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