Brook Preloader

Gita “Alle origini della Rosandra”

RosandraAlle origini della Rosandra

gita organizzata dal Circolo Verdeazzurro LEGAMBIENTE Trieste

appuntamento domenica 26 aprile ore 9.00 dopo il valico di Pese (parcheggio a destra a circa 300 metri dal confine)

per prenotazioni: info@legambientetrieste.it oppure cell.  366-3430369 (avvisare se si intende prenotare anche il pranzo)

L’escursione proposta dal circolo di Trieste di Legambiente, ci porterà a conoscere una zona in realtà vicinissima alla nostra città, ma rimasta selvaggia ed incontaminata anche dal punto di vista paesaggistico, certamente anche a causa della presenza del confine di stato che per molti anni ha di fatto tagliato fuori la parte alta del bacino del Rosandra (Glinscica) da quella inferiore, la ben nota “Val Rosandra”, dirupata e spettacolare. La zona è anche piuttosto difficile da raggiungere in automobile (è necessario un lungo giro) ed anche questo ha contribuito a mantenerla immune dalle “villettizzazioni”, a parte (come vedremo…) il tratto più facilmente raggiungibile con mezzi motorizzati. La parte alta del bacino del torrente Rosandra è del tutto diversa da quella inferiore in virtù del diverso tipo di terreno: si tratta di una zona di “flisch” ovvero di terreno sedimentario di recente costituzione, che, a differenza del terreno carsico, trattiene le acque in superficie creando declivi dolci ricoperti di vegetazione.

L’articolo continua…

Partiremo dal villaggio di Mihele (430 m. slm.) per scendere all’incrocio con la ciclabile (ex ferrovia Trieste-Hrpelje – 403 m. slm.), da qui attraversando un bosco con alberi anche di alto fusto (il sentiero è reso poco agevole da tagli boschivi piuttosto disordinati…), scenderemo al torrente Rosandra che raggiungeremo nei pressi di quello che viene indicato come “ospedale partigiano” (osserveremo resti di murature decisamente più antiche, forse un vecchio mulino… (320 m. slm.). Da qui per un vecchio sentiero tortuoso e piuttosto erto risaliremo il bosco sul versante opposto (osserveremo notevoli esemplari di faggio, ciliegio e carpino bianco, alberi di alto fusto poco comuni sul Carso vero e proprio) fino a raggiungere il modesto abitato di Beka (419 m. slm.), dal quale poi con breve discesa giungeremo all’inizio del percorso delle “Grotte di Ocizla” (355 m. slm.. Si tratta di una serie di gole e voragini che si aprono lungo la linea di contatto tra il terreno argilloso (flisch) ed il Carso di San Servolo. Avremo modo di notare che curiosamente le acque di questo rigagnolo, piccolo ma capace di perforare la roccia sino a gran profondità, non scendono verso la Val Rosandra come fa pochi metri più a nord la Griza, affluente del Rosandra, bensì si dirigono verso l’interno dell’altopiano sprofondando negli inghiottitoi. Il sentiero segnato ci consente di passare accanto a questi monumenti naturali per poi giungere con breve salita alla chiesa di S.M.Magdalena e all’abitato di Ocizla (445 m.slm.). Da qui lungo la strada giungeremo a Klanec (430 m. slm.), località suggestiva per la presenza di un bacino artificiale che raccoglie le acque superficiali (praticamente la sorgente del Rosandra) un tempo usato per far giungere l’acqua necessaria alle vaporiere alla sovrastante stazione ferroviaria di Hrpelje. E’ questa l’unica zona dove sorgono diverse villette più o meno recenti in stili più o meno discutibili… le quali comunque non rovinano più di tanto la località che è probabilmente la più suggestiva tra quelle incontrate, resa ancor più accogliente dal Bar “pri Jerneju” , dove sarà possibile una piccola sosta. Da Klanec scenderemo dolcemente lungo l’alto corso del Rosandra attraverso prati e boschetti (è forse la parte più amena del percorso…), per poi riguadagnare l’incrocio con la ciclabile a quota 403 toccato all’inizio e da qui in breve Mihele con l’agriturismo “pri Cukovih” che avrà piacere di ospitarci per il doveroso momento conviviale alla fine delle nostre fatiche.

Ritrovo domenica 26 aprile 2015, ore 9, presso il parcheggio sulla destra 300 metri oltre il confine di Pesek, tra il ristorante “pri Brigiti” ed il distributore. L’escursione non presenta difficoltà di carattere alpinistico ed è alla portata di chiunque abbia una certa resistenza nel camminare (dislivello complessivo in salita c.a 400 metri, lunghezza circa 8 km, per 6 ore di durata soste comprese), ma richiede comunque una certa attenzione in due tratti un po’ esposti (risalita nel bosco e costeggiamento delle grotte) e scarpe adatte al terreno (che può essere fangoso e scivoloso in caso di recenti piogge), ovvero con suola scolpita. Chi vuole partecipare al finale conviviale è pregato di farlo sapere con alcuni giorni di anticipo precisando eventuali esigenze alimentari particolari (costo circa 20 euro bevande comprese).

In caso di maltempo la gita potrà essere annullata o accorciata (è possibile arrivare con l’auto a Ocizla e fare solo il tratto delle grotte).

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.