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Così muore l’Isonzo-Soča

Così muore l’Isonzo-Soča

Isonzo seccaA valle del ponte dell’ex ferrovia presso Sagrado, l’Isonzo sprofonda tra le ghiaia dell’alta pianura e riemerge solo a Pieris grazie alle risorgive. In mezzo distese di ghiaia arse dal sole. Questa è la normalità di ogni estate ed è solo in piccola parte un fenomeno naturale. Infatti la causa principale è il prelievo di 20m3/s di acqua all’altezza del canale De Dottori a Sagrado, dei quali solo 8 per uso irriguo, il restante per uso idroelettrico.

La seconda causa sono i prelievi discontinui all’altezza della traversa di Salcano (fenomeno chiamato hydropeaking). In genere la traversa trattiene l’acqua di notte e la rilascia durante il dì provocando degli sbalzi evidenti di portata.

Nei periodi estivi però la portata dell’Isonzo è ridotta per cui gli sbalzi di portata influiscono in misura di minore sulla situazione idrica a valle di Sagrado, in quanto la portata media rilasciata da Salcano è di poco superiore al valore minimo. L’Isonzo rappresenta un simbolo storico, un collegamento con la vicina Slovenia ed un’opportunita’ ricreativa per la nostra comunita’ (birdwatching e pesca per citare due esempi) e per coloro che visitano la nostra terra, oltre ad essere una fondamentale risorsa idrica e di biodiversita’. Quindi, noi di “Salviamo l’Isonzo” chiediamo alle autorita’ competenti di ridurre il prelievo nel periodo di magra per garantire il minimo deflusso vitale, come previsto dalla normativa regionale del resto (Piano di Tutela delle Acque e Legge Regionale sulla Difesa del suolo), facendo in modo di mantenere la quantità per uso irriguo e di ridurre la produzione di energia elettrica (si tratta comunque di potenze irrisorie rispetto al fabbisogno regionale). In ogni caso in prospettiva sarà necessario ripensare anche l’uso dell’acqua in agricoltura, alla luce del cambiamento in atto che renderà meno prevedibile l’approvvigionamento di una risorsa che ora appare inesauribile.

Infine chiediamo che venga finalmente attuata una gestione unica e transfrontaliera del fiume, come previsto dalla normativa della UE (direttiva quadro sulla acque). Anche per questi motivi abbiamo presentato una petizione al Parlamento Europeo, supportata da piu’ di 1600 firme provenienti soprattutto da Italia, Slovenia ed Austria. La petizione è attualmente al vaglio della commissione parlamentare che si occupa di petizioni di interesse europeo.

Qui il servizio del TGR con le interviste anche a Salviamo l’Isonzo.

 

Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann
Associazione Fiume Isonzo
Legambiente Gorizia
Legambiente Monfalcone
Associazioni ​​Ohranimo Sočo

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