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Fototrappole per chi abbandona i rifiuti: stiamo ancora aspettando

Fototrappole per chi abbandona i rifiuti: stiamo ancora aspettando

Correva il lontano 2011 e a fronte dei costanti abbandoni di rifiuti nelle aree agricole e lungo l’Isonzo l’allora presidente di Legambiente Gorizia, Luca Cadez, propose al Comune l’acquisto di alcune fototrappole, ovvero delle speciali macchine fotografiche dotate di sensore di movimento e in grado di operare nottetempo, da poter installare nei siti più frequentati così da porre fine a questo fenomeno.

Un anno dopo il Comune con la delibera giuntale 308/2012 stanziava 1000 euro per l’acquisto di una o più fototrappole e venivano definite le modalità per “far predisporre un progetto per individuare i siti che presentano le maggiori criticità in tal senso e da sottoporre quindi a controlli più attenti tramite il monitoraggio, a rotazione, delle diverse zone del territorio comunale…”.

Ebbene a distanza di oltre 10 anni, nessuna fototrappola è operativa e coloro che abbandonano rifiuti continuano a farlo impunemente! Tra i siti più gettonati alcune curve lungo la strada che sale sul monte Calvario, una zona a fianco della discarica di via Brigata Sassari a ridosso della golena dell’Isonzo, così come addirittura abbandoni alle porte del parco sull’Isonzo di Campagnuzza-Sant’Andrea che è di competenza comunale, e più volte segnalati dal Comitato. E i rifiuti non riguardano soltanto modesti scarti domestici, vi sono infatti con certa frequenza cumuli di mattoni/piastrelle, talvolta amianto, e anche ingombranti come divani e armadi. Eclatante anni fa addirittura il ritrovamento da parte di Legambiente di una carcassa di automobile e di una apecar!

Il tutto in attesa di un fantomatico regolamento. Ma quanti decenni servono per un regolamento? Dall’altra parte Legambiente, insieme a Scout, cittadini e altre associazioni, è sempre stata operativa organizzando giornate ecologiche, facendo attività di censimento e segnalazioni, ma non potendo di sicuro sostituirsi alle Autorità nello svolgere attività di sorveglianza e repressione di questi reati.

Quindi bene anche occuparsi delle api… ma ci chiediamo se della marea di telecamere previste per la Capitale europea della cultura ne beneficeranno anche gli ambienti rurali e naturali, perché non saranno un bel biglietto da visita i cumuli di rifiuti per le decine di migliaia di turisti che visiteranno il nostro territorio.

Il Circolo Legambiente Gorizia

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