Noncello a Torre tra siccità e rifiuti
Il Noncello a Torre: un ecosistema pregiato con alcune criticità da affrontare. Ecco cosa hanno trovato i volontari di Legambiente Pordenone esplorando la zona delle risorgive intorno al castello.
Gli effetti della siccità sono ancora molto visibili: Legambiente ribadisce che la navigazione a motore non è idonea alla tutela di un ecosistema già in crisi.
I volontari di Legambiente Pordenone sono tornati sul Noncello, domenica 21 maggio, per esplorare la zona delle risorgive presso il castello e l’area archeologica di Torre. È uno dei tratti più pregiati del fiume: qui infatti si trovano elementi di interesse naturalistico, paesaggistico, storico e archeologico, che meriterebbero di essere maggiormente valorizzati. Percorrendo le passerelle in legno nel giardino sul retro del castello, è evidente l’abbassamento del livello delle falde, che non riescono ad alimentare le olle come accadeva in passato. Qui l’assenza di acqua ha portato a un inizio di imboschimento dell’area umida legata alle risorgive.
Risalendo il fiume attraverso il parco intitolato a Fabiano Grizzo (come il circolo Legambiente di Pordenone), si nota che la vegetazione, sulla sponda destra, è caratterizzata da pioppi, salice bianco, ontano nero: le tipiche specie autoctone che si trovano lungo i corsi d’acqua. Sulla sponda sinistra, cioè quella più prossima alla strada, si incontrano fitte formazioni di specie esotiche, quali ligustro e alloro, ma anche l’ailanto. Qui, la presenza di carici è importante perché favorisce il consolidamento delle sponde.
Maggiori criticità sono state osservate all’interno dell’area archeologica della Villa romana, dove i rovi, crescendo in modo incontrollato, rischiano di soffocare le olle. Bisognerebbe inoltre rimuovere le ramaglie lasciate in seguito ai tagli effettuati negli scorsi mesi, in un’area in cui sono presenti specie nemorali autoctone. Importante, infine, che i futuri tagli siano seguiti da opportune piantumazioni, per evitare l’ulteriore avanzata del rovo.
Nel complesso, quindi, per quanto riguarda il tratto di Torre, per Legambiente è necessaria una più accurata gestione della vegetazione, privilegiando le specie autoctone e salvaguardando l’ambiente delle risorgive, tra i più minacciati in Italia. Gli effetti della siccità sono ancora molto evidenti, qui e lungo tutto il Noncello, e per questo serve una particolare cura per l’ecosistema. In questo contesto, Legambiente ribadisce la sua contrarietà alla navigazione a motore, in un corso d’acqua già sottoposto a numerose pressioni antropiche. Va invece favorita l’esplorazione lenta con mezzi come canoe e kayak.
Dopo la passeggiata e l’osservazione dell’area, i volontari si sono messi all’opera per la pulizia dai rifiuti: un’iniziativa realizzata nell’ambito della campagna nazionale Spiagge e Fondali puliti. Se a prima vista l’area appariva abbastanza pulita, avvicinandosi al fiume e nei punti più nascosti, sono stati raccolti tre sacchi di rifiuti: uno di plastica, uno di vetro e uno di indifferenziato, assieme a una bicicletta ritrovata in alveo. Da alcuni anni la campagna di Legambiente Spiagge e Fondali puliti, dedicata al mare e alle spiagge, si è allargata ai fiumi, visto che è proprio attraverso i corsi d’acqua che l’immondizia raggiunge le coste.
Con questa iniziativa, il circolo “Fabiano Grizzo” intende contribuire anche ai lavori del Contratto di fiume, recentemente avviato dalle amministrazioni comunali di Pordenone, Cordenons e Porcia. Legambiente è tra i soggetti che partecipano al percorso, per sottolineare l’importanza di porre attenzione all’ecologia fluviale, anche nella fruizione turistica del corso d’acqua.