Isonzo beach – ma è veramente necessario?
Leggendo l’articolo pubblicato nel nostro giornale Il Piccolo del 12 febbraio “intesa Comune – Regione su Isonzo Beach” il Circolo Legambiente di Gorizia fa alcune considerazioni.
Ma veramente vogliamo l’Isonzo Beach? Pensando al nostro fiume internazionale considerato uno dei piu’ belli corsi d’acqua d’Europa, oltre che per la particolare tinta delle sue acque e conosciuto come “la bellezza di smeraldo”, anche per l’area paesaggistica di alta suggestione non sappiamo effettivamente se sia necessario. Quali sono gli obiettivi di questo progetto? Creare spiagge con strutture che stravolgerebbero l’esistente perché i “turisti” (improbabili) possano prendere la tintarella badando a non entrare in acqua perché ciò è vietato? Piuttosto sarebbe utile rendere le foci dei torrenti che vi sboccano, Piuma e Groina, libere da scarichi fognari.
Questa parte del fiume, dove dovrebbe sorgere “Isonzo Beach”, è già frequentato da appassionati di turismo naturalistico, dove possono godere splendide vedute dei paesaggi da vari punti panoramici, attraversando itinerari e percorsi in armonia con la natura: vi sono pure grandi prati adatti allo svago, con attrezzature fisse adatte per il tempo libero e la sosta. Non serve proprio nient’altro!
Il Parco Piuma-Isonzo è un parco della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’area complessivamente è ben gestita, e allora ci chiediamo se il Comune riuscirà a gestire un ulteriore patrimonio, oltre a quello di cui già dispone, vedi il Parco del Castello ed il Parco Isonzo di Campagnuzza e Sant’Andrea, che hanno visto cure non sempre continuative da parte dell’amministrazione comunale: in particolare in quest’ultimo, davanti all’abbandono e alla trascuratezza accumulatasi nel tempo, si è costituito un comitato di cittadini volenterosi che organizzandosi con costanza e continuità provvedono a mantenere il Parco pulito ed ordinato – lavori che dovrebbero essere effettuati dal Comune.
Di questo progetto conosciamo solo la narrazione fatta attraverso i media, nessun progetto sulla carta è stato ancora messo a disposizione della cittadinanza.
Per concludere, la realizzazione di questo progetto andrebbe ad interrompere la fruibilità libera del sito da parte di turisti naturalistici e non solo, ma anche da parte degli stessi cittadini della nostra città, famiglie, tutti.
Inoltre, passeggiare in quest’area seminaturalistica inserita dentro una parte antropizzata della città periferica, produce effetti benefici sulla salute bio-psico-sociale della persona, anche solo osservando l’equilibrio estetico che ha raggiunto nel tempo con interventi saggi e continuativi. È il caso di ricordare quanta fatica e denaro sono stati necessari per togliere questa parte di parco dal degrado ambientale in cui versava fino agli anni ‘80. Aggiungere nuove strutture è un rischio, se mal pensate e mal gestite conducono al degrado, inevitabilmente.