Ecco la campagna su Produzioni dal Basso per sostenere le spese del ricorso al TAR di Trieste
Legambiente Pordenone: lanciata la campagna di raccolta fondi per sostenere le spese contro il progetto di “riqualificazione” della ex Fiera.
Tre i canali di finanziamento, per un obiettivo totale di 20.000 euro.
C’era un solo modo per tentare di salvare i 53 tigli quasi centenari dell’ex Fiera di Pordenone: fare ricorso al TAR del Friuli Venezia Giulia per fermare il progetto del nuovo “Polo Young”. «Abbiamo ritenuto doveroso assumerci questo impegno, per affermare un’idea diversa di città, al passo con i tempi, e salvaguardare un patrimonio naturale di grande valore. Al nostro fianco ci sono il comitato spontaneo del Tiglio Verde e il Campetto Open Run, oltre a tanti cittadini che hanno già dato un contributo per la causa», afferma Renato Marcon, presidente di Legambiente Pordenone.
Le spese del ricorso, preventivate dallo studio legale Dini-Saltalamacchia della Rete Legalità per il Clima, sono di circa 20.000 euro: una cifra importante per un’associazione e per i 22 cittadini residenti nel quartiere, che partecipano all’azione legale contro il Comune di Pordenone, la Soprintendenza Speciale per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri della Cultura e dell’Interno. Per raggiungere questa cifra, sono stati aperti diversi canali di finanziamento: il Tiglio Verde è attivo da tempo con iniziative varie per la raccolta di denaro e molti cittadini hanno già effettuato un bonifico diretto a Legambiente (al conto corrente del circolo all’Iban IT60X0835612500000000047972 con la causale: “donazione per spese legali”).
Da qualche giorno si è aggiunta anche una campagna sulla piattaforma Produzioni dal Basso: “Salviamo i Tigli dell’Ex Fiera a Pordenone”, che in meno di una settimana ha raccolto oltre 1200 euro (www.produzionidalbasso.com/project/salviamo-i-tigli-dell-ex-fiera-a-pordenone/).
Al momento, attraverso i vari canali di finanziamento, sono stati raccolti complessivamente 7.500 euro, che consentiranno di pagare la nota spese preliminare per l’avvio del ricorso. Un risultato davvero importante, che dimostra quanto la cittadinanza si senta coinvolta, ma la raccolta fondi e l’appello a donare continuano. Tutte le donazioni e le spese verranno comunicate via via da Legambiente Pordenone, a garanzia della massima trasparenza. Tali cifre, inoltre, rientreranno nel bilancio dell’associazione, che fa parte del Terzo Settore, come APS.
Se le donazioni supereranno le spese da sostenere, Legambiente si impegna a donare la cifra eccedente all’Associazione Naturalistica Cordenonese, per il bosco alle Risorgive del Vinchiaruzzo.
Diverse le motivazioni del ricorso, tra cui, il mancato rispetto dei vincoli e tutele a cui l’area è soggetta, sia di natura architettonico-culturale che paesaggistica. Il progetto, inoltre, non prevede l’impianto di nuove alberature, che, in ogni caso, non riuscirebbero a compensare in termini di benefici ambientali e servizi ecosistemici la perdita delle piante che saranno abbattute. È da considerarsi particolarmente grave la decisione di diminuire il verde pubblico, tanto più in una città come Pordenone che, come emerge dalla Relazione qualità aria ARPA FVG richiamata dai ricorrenti, è caratterizzata da un significativo livello di inquinamento da polveri sottili.
🎬 Video promozionale Raccolta Fondi
🌳 Sito per la raccolta fondi