Dossier Ecomafia: i risultati del Friuli Venezia Giulia
Presentato il dossier Ecomafia 2012. I risultati del Friuli Venezia Giulia.
La Provincia di Udine fra le prime dieci Province italiane per infrazioni accertate relative al ciclo dei rifiuti.
In occasione della presentazione del rapporto “Ecomafia 2012 le storie ed i numeri della criminalità ambientale”, avvenuta oggi a Roma, Legambiente FVG esprime alcune osservazioni relative alla nostra Regione.
In un contesto nazionale preoccupante poiché le infrazioni ambientali sono state nel 2011 il 9,7% in più del 2010, che a sua volta aveva segnato una crescita del 7,8% sul 2009, in genere il posizionamento nelle diverse classifiche del Friuli Venezia Giulia resta rassicurante, confermando una realtà nella quale il rispetto delle leggi, il senso civico, l’attività di prevenzione ed educazione, i rapporti economici e sociali, sono ancora con indici positivi.
Nella “classifica generale dell’illegalità ambientale” delle Regioni il Friuli Venezia Giulia si colloca al 17° posto, con una tendenza al calo dei reati, delle denunce e degli arresti. Scende al 19° posto per quanto riguarda le illegalità commesse nelle attività relative al “ciclo del cemento” (dalle cave illegali alle case abusive).
I reati contro la fauna e nel settore della pesca (che hanno registrato in Italia un incremento esponenziale: il 28% in più rispetto al 2010) vedono la Regione al 14° posto. Mentre si piazza al 20° ed ultimo posto nel settore relativo agli incendi dolosi e colposi.
Il segnale negativo viene invece dalle illegalità relative al “ciclo dei rifiuti”, nella cui classifica questa Regione sale fino al 13° posto e dove, in particolare, la Provincia di Udine entra fra le 10 Province con il maggior numero di infrazioni accertate (115).
I dati che utilizza il rapporto sulle Ecomafie provengono dalle Forze dell’ordine, dalle Capitanerie di Porto, dai Corpi Forestali dello Stato e delle Regioni speciali, dalle polizie provinciali, e non consentono di classificare per qualità (e gravità) i reati e le condanne, ma anche solo la quantità può rappresentare un segnale di rischio o di attenzione.
Nel caso del Friuli Venezia Giulia bisogna infatti aggiungere anche tipologie di reati relative alla Convenzione internazionale CITES, sul commercio delle specie animali e vegetali selvatiche, che in passato hanno registrato inchieste significative.
Legambiente FVG
In allegato il comunicato stampa nazionale