Inquinamento transfrontaliero: urgente un tavolo di lavoro condiviso
Legambiente Gorizia col contributo di Eko Standrez rende noto la preoccupazione per varie forme di inquinamento rilevati dalle istituzioni slovene e segnalati dal gruppo di cittadini “Civilna inciativa” di Vertojba tramite prelievi di campionamenti di aria, acqua e terra che dimostrano quantità importanti di idrocarburi policromatici aromatici, una classe di sostanze chimiche classificate come cancerogene dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Sono per questo in corso rapporti con il gruppo per meglio comprendere quanto sta succedendo. Ma considerando che l’aria non ha confini la preoccupazione è lecita anche per il territorio italiano.
In particolare considerando che a Sant’Andrea da circa 3 anni i cittadini lamentano una situazione di forte disagio a causa di problematiche odorigene con più tipologie di odori in diverse fasce orarie che preoccupano i cittadini. Grazie all’impegno di Legambiente ed Eko Standrez si è riusciti ad ottenere un tavolo tecnico con le Istituzioni.
Dal tavolo è emersa la proposta di iniziare un percorso di monitoraggio attraverso un gruppo di volontari che durerà tre mesi per rilevare le caratteristiche dell’odore percepito ed attraverso altri parametri quali luogo e tempo: difatti il monitoraggio è iniziato il 4 ottobre e durerà all’incirca fino al 31 dicembre, e al momento hanno aderito al monitoraggio 19 persone.
Ma a nostro avviso non è sufficiente: il monitoraggio condotto dall’Arpa certamente evidenzierà alcuni risultati, ma alla luce di quanto è emerso delle indagini effettuate oltre confine, è necessario un monitoraggio dell’aria con adeguata strumentazione in maniera continua, magari creando un gruppo di lavoro transfrontaliero. Sorgono allora alcune domande spontanee. Per quale motivo il GECT non è mai stato coinvolto su queste tematiche? O si deve occupare solo di piste ciclabili? Secondo Legambiente è urgente la creazione di un comitato che si occupi di ambiente e sostenibilità. Quella dovrebbe essere la sede giusta per affrontare questi problemi in maniera condivisa, anche coinvolgendo i portatori d’interesse.
Inoltre si è scoperto dell’esistenza di una centralina di monitoraggio dell’aria nell’area industriale di Sant’Andrea, e di proprietà del Consorzio industriale, che risulta non utilizzata. Per quale motivo non sta raccogliendo dati utili ad analizzare questa situazione?
Non bastasse ma l’associazione ha ricevuto recentemente delle segnalazioni ancora relative all’area di Montesanto, riportando quindi l’attenzione sul caso Livarna.
Legambiente ha fatto molto di più da sola, organizzando incontri pubblici sull’inquinamento dell’aria, installando una centralina ad altissima tecnologia presso l’ISIS D’Annunzio sviluppando un progetto per coinvolgere gli studenti (“Che aria tira?”), e installando altre centraline minori per le sole polveri sottili in diverse aree della città. Pare assurdo ma la nostra associazione di volontariato è più attiva delle istituzioni stesse.
Vorremmo vedere delle istituzioni più attive!