A due mesi dal rogo – la posizione di Libera e Legambiente Gorizia
Per non dimenticare i fatti di Mossa, si fortifica la costruzione di una rete territoriale e culturale in contrasto alla criminalità organizzata.
Il Coordinamento Provinciale di Libera di Gorizia, di cui fa parte anche il Circolo di Legambiente di Gorizia, ha organizzato un incontro venerdì 14 Gennaio presso la sala Civica di Mossa a due mesi dal rogo delle 4500 tonnellate di rifiuti stipati illegalmente nello stabilimento dell’ex Bertolini. All’incontro hanno preso parte vari soggetti del territorio allo scopo di continuare a tener alta l’attenzione.
Dopo due mesi non si deve dimenticare quant’è successo.
Non si può nemmeno pensare di trascurare ciò che è successo e quello che potrebbe succedere nei nostri territori. Ribadiamo come e quanto sia importante che la società civile, i cittadini e i soggetti pubblici intraprendano un percorso di consapevolezza partecipata dell’esistenza di un fenomeno presente anche qui, qual è l’infiltrazione mafiosa.
Venerdì sera hanno partecipato una ventina di persone all’incontro: rappresentanti delle amministrazioni locali, realtà associative, settori economici, sindacati, insegnanti, e pensionati.
È stato ricordato il momento iniziale dell’incendio, le prime reazioni al crepitio iniziale e subito dopo l’innalzamento delle fiamme alte decine di metri. Le analisi fatte dall’Arpa, i risultati ancora non resi pubblici: procedure con tempistiche troppo lunghe con ancora troppe poche analisi. Confermato anche come alcuni orticoltori hanno provveduto a far controllare autonomamente i propri terreni.
È certamente chiara la sottovalutazione che come società diamo ancora ai fenomeni malavitosi sui nostri territori, in FVG e non solo. La presa di coscienza collettiva dopo un avvenimento così disastroso aiuta a rendersi conto che non è di questa singola situazione che vogliamo unicamente parlare, bensì di un radicamento di attività di organizzazione criminale molto più ampio che su queste nostre terre agisce e cresce oramai da diverso tempo.
Mossa continuerà ad essere luogo di bellezza, campi, vini e molto altro ancora. Ma non possiamo fingere che si tratti di un caso sporadico, di un avvenimento eccezionale. Dobbiamo tenere alta l’attenzione.
Nella sala civica di Mossa venerdì sera è infatti emerso che continuare a parlarne non significa fare pubblicità negativa di un luogo poiché solo laddove si è iniziato a costruire confronto e conoscenza le cose sono migliorate.
È emerso inoltre l’importanza di continuare a raccontarci, di conoscere, capire e sapere proprio per evitare il silenzio e il tacito consenso che permette alle attività criminogene di rigenerarsi qui, nei nostri territori.
Abbiamo bisogno e voglia di percorsi partecipati di consapevolezza del fenomeno e di contestuale promozione dei luoghi per evitare ricadute negative sull’immagine delle nostre città e del turismo locale: sensibilizzazione, salvaguardia e promozione del territorio!
Riteniamo estremamente importante la collaborazione tra cittadini/e, realtà associative, istituzioni ed imprenditori in una progettualità partecipata volta a tener alta l’attenzione allo scopo di contrastare questo fenomeno e ridurre l’accettazione passiva, non da ultimo organizzando eventi nei vari comuni colpiti dall’incendio del 15 novembre. Vogliamo costruire azioni concrete.
Questo percorso deve servire a lanciare un messaggio chiaro in contrasto alla criminalità organizzata.
Una prima e forte azione simbolica è avvenuta proprio il giorno dopo, sabato 15 , quando tutta la segreteria regionale di Libera (con i referenti di Gorizia, Udine, San Vito al Tagliamento e Casarsa insieme alla referente regionale del FVG) si è recata proprio allo stabilimento ex Bertolini per vedere il luogo e discutere in presenza della volontà di affiancare Legambiente nel costituirsi parte offesa nel procedimento sul rogo di Mossa. Un segnale forte che agisca una responsabilità collettiva in un territorio che va tutelato, anche dal punto di vista ambientale, per promuovere una nuova cultura di prevenzione e sostenibilità.