Il Carso: quanto brucerà ancora? Esiti del convegno

Vi hanno partecipato Anna Maria Tomasich, presidente di Legambiente Gorizia APS, Emilio Gottardo di Legambiente FVG, che ha illustrato gli aspetti logistici, tecnici e normativi delle attività di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi in regione ed ha formulato precise proposte per una “prevenzione civile” e un rilancio dei lavori in amministrazione diretta.
È intervenuto anche Massimo Mersecchi, ex guardia forestale, che ha sottolineato l’importanza del lavoro di prevenzione svolto con vigilanza costante dai Forestali e dai Volontari della Protezione Civile. Ha lamentato però che dopo 194 anni, a livello nazionale (ma non nelle Regioni e Province a Statuto speciale) il glorioso Corpo Forestale dello Stato sia stato soppresso, per essere coattivamente inquadrato nei Carabinieri e, in aliquote minori, nei Vigili del Fuoco e nella Polizia di Stato. Così facendo si è perso un fondamentale organo di Polizia civile prettamente ambientale e ora l’Italia è più povera per quanto riguarda le difese dell’ambiente, della natura e della sicurezza dei cittadini. Mersecchi ha concluso recitando la preghiera del Forestale.
Ha poi parlato Enrico Nardon, Vigile del Fuoco in servizio a Gorizia, che ha parlato della sua esperienza durante le operazioni di spegnimento degli incendi sul Carso l’estate scorsa, in condizioni climatiche estreme (siccità, caldo e vento) che hanno reso particolarmente rischioso e difficile il suo lavoro, nonostante l’impiego di mezzi, arrivati anche da altre parti d’Italia e dalla Slovenia, e di uomini ben addestrati, anche guardie forestali e della Protezione Civile; ha ricordato pure la positiva collaborazione con i colleghi sloveni.
Dopo le presentazioni si è svolto un breve dibattito con alcune persone presenti tra il numeroso e attento pubblico (circa 50 persone)in merito all’opportunità o meno di eliminare il pino nero (pianta non autoctona e particolarmente infiammabile) e la probabile e problematica crescita spontanea dell’ailanto (altra pianta alloctona e molto invasiva, che mette in pericolo la preziosa biodiversità) nelle aree colpite dagli incendi.
Tutti gli intervenuti hanno concordato che la maggior parte degli incendi è dovuta all’azione dell’uomo, dolosa o meno, e che per prevenire futuri incendi è necessario effettuare una vigilanza costante del territorio, soprattutto nel periodo estivo, e una manutenzione dei boschi e delle aree che costeggiano la ferrovia e le strade tale da ridurre la massa legnosa potenzialmente infiammabile.
Alessandro Bearzotti
Commento al convegno dell’11 ottobre.
Pino nero crea problemi? Si sostituisce. Senza remore. Fu utile al rimboschimento, ora no lo è più. Anticamente c’erano i larici. Il rimboschimento post incendi è perentorio e deve essere rapido.