Presentazione 32 edizione di Ecosistema urbano Legambiente FVG

Il punto “in chiaro scuro” sulle performance ambientali delle 4 città del FVG
Migliora leggermente la qualità dell’aria, ad eccezione dell’ozono, cresce la produzione dei rifiuti, il consumo d’acqua e le perdite di rete.
Il trasporto pubblico al palo a Udine, in città crescono le ZTL e isole pedonali
Mobilità ciclabile in pausa
Tasso di motorizzazione tra più alti in Europa (ad eccezione di TS)
Performance nazionali: GO per superficie di verde urbano, TS per i servizi di trasporto pubblico locale , PN per impianti di energia rinnovabile su strutture pubbliche
Criticità: RD a TS, qualità dell’aria a PN, mobilità urbana a Udine, uso efficiente del suolo a GO
Quali misure di accompagnamento per una città a prova di futuro?
È quanto emerge in sintesi come media dei dati dei 4 capoluoghi di provincia dal rapporto di Ecosistema Urbano 2024, il Report realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, sulle performance ambientali di 106 Comuni capoluogo. Quest’anno Ecosistema Urbano è alla sua trentaduesima edizione e per l’occasione fa il punto su questi anni di studi e monitoraggi sulle città, iniziati nel 1994, presentando anche la classifica 2025.
In FVG, Pordenone è al 5° posto, Trieste al ventiquattresimo, Gorizia e Udine rispettivamente al trentaduesimo e cinquantesimo posto. Un balzo indietro per la città di Udine. I temi dei dei 20 indicatori riguardano la qualità dell’aria, l’acqua, i rifiuti, la mobilità, l’ambiente urbano, l’energia e l’uso del suolo.
“Lo spettro degli indicatori che emergono – dichiara Sandro Cargnelutti, Presidente di Legambiente FVG –rappresentano una opportunità per Amministratori, associazioni e cittadini di analizzare in profondità i fattori che concorrono al loro esito, al fine di programmare politiche integrate e sinergiche di miglioramento e promuovere il protagonismo della comunità. Questo a maggior ragione in una fase dove le città sono esposte agli effetti sempre più aggressivi del riscaldamento globale”
Commenta Mauro D’Odorico, referente regionale per Ecosistema Urbano FVG: “I dati che ci consegna il nuovo rapporto evidenziano sempre le stesse emergenze urbane, qualità dell’aria che non migliora come richiederebbero i nuovi limiti normativi al gennaio 2030, tasso di motorizzazione che aumenta a fronte di una lenta crescita delle superfici dedicate alla ciclabilità. Una rete idrica colabrodo che disperde un terzo dell’acqua, una risorsa vitale. Il miglioramento della percentuale di raccolta differenziata deve fare i conti con l’aumento della produzione di rifiuti che sfiora i 500 kg per abitante. Ci sono anche alcuni elementi positivi come l’eccellenza di Trieste nel trasporto pubblico, la crescita della raccolta differenziata a Pordenone e a Gorizia, il primato di Gorizia sul verde, l’attenzione di Udine nei confronti dello spazio urbano e della gestione del traffico urbano, la crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili, elementi che non riescono ad invertire una traiettoria tendenzialmente statica quando non in ribasso. Prova ne è lo slittamento verso il basso dei punteggi complessivi assegnati alle nostre città regionali. Sono necessarie politiche urbane molto più incisive per affrontare la crisi climatica che se non arginata con azioni di prevenzione e di adattamento porterà ad un peggioramento delle criticità che da anni evidenziamo e denunciamo.
Sintesi degli indicatori
Stagnazione al di sotto dei limiti normativi degli indici sulla qualità dell’aria, preoccupano i nuovi limiti al 2030.
Per il Biossido di azoto – NO2 nel 2024 tutte le città hanno rispettato il limite normativo di 40 µg/mc e la situazione peggiore è quella di Pordenone con 27 µg/mc mentre Udine (20 µg/mc) e Gorizia (17 µg/mc) rispettano il limite previsto per il 1° gennaio 2030 dalla Direttiva Europea 2024/2881 sulla qualità dell’aria.
Per le concentrazioni medie di PM10 tutte inferiori al limite di legge, i valori delle quattro città regionali sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli del 2023 e salvo Pordenone sono inferiori al limite normativo (al 2030) posto dalla nuova Direttiva ma non al valore obiettivo O.M.S.
Diminuiscono i giorni di superamento delle concentrazioni di PM10 (50 µg/mc) sia a Pordenone (19 contro 26) e a Udine in via S. Daniele (15 contro 30 nel 2023). Dal 1° gennaio 2030 il limite di 35 giorni di superamento diminuirà a 18 giorni/anno (del valore di 45 µg/mc di PM10) evidenziando una criticità nelle aree del pordenonese compresa Pordenone e nella città di Udine (stazioni di via San Daniele e Sant’Osvaldo) come segnalato dall’ARPA F-VG nella relazione 2024 sulla qualità dell’aria.
Anche le concentrazioni di PM2.5 si confermano al di sotto della soglia di legge (fissato sulla sola concentrazione media annuale pari a 25 µg/mc) evidenziando un andamento di sostanziale stabilità.
Nessuna città registra concentrazioni con valori inferiori al limite di 10 µg/mc stabilito dalla Direttiva per il 2030 per raggiungere il quale sarà necessaria una riduzione compresa tra il 16% di Gorizia e Trieste e il 28% di Pordenone rispetto alle concentrazioni attuali.
Nessuna città, sulla base del numero di superamenti registrati nel 2024, rispetta il valore limite giornaliero di 25 μg/mc da non superare per più di 18 volte all’anno a partire dal 2030.
Riguardo all’Ozono nel 2024 si è avuto un significativo aumento dei superamenti della soglia di protezione della salute umana senza raggiungere i valori del 2022 con il valore medio che sfiora quota 40 (erano 26 nel 2023).
Udine si conferma la città con il numero più elevato di giornate di sforamento: la stazione di via Cairoli ha registrato 49 giorni (35 nel 2023) quasi il doppio del valore obiettivo vigente. Segue Gorizia con 38 giorni di sforamento (31 nel 2023) mentre a Trieste i giorni sono 32. Secondo la Direttiva 2024/2881, a partire dal 1° gennaio 2030, i giorni di superamento diventeranno 18 (non più 25): la criticità sopra evidenziata diventa ancor più significativa.
Rete idrica colabrodo, il 33,1% dell’acqua potabile non arriva ai rubinetti.
Pordenone, pur peggiorando, si conferma la città più virtuosa e con il 16,80% si colloca nona assoluta. Udine ancora un aumento delle perdite che sfiorano il 40% (39,1%).
Gorizia registra perdite pari al 34,5% (34% nel 2023) e Trieste conferma il primato delle perdite con il valore pari al 42%.
In aumento i consumi idrici il valore medio raggiunge i 150,5 lt/giorno pro capite e risulta superiore al valore medio italiano (147 lt/giorno/ab). Pordenone si conferma al primo posto per consumi con 158 litri/abitante al giorno mentre a Trieste si consumano 138 lt/ab/gg.
Udine segna l’aumento più consistente da 148 litri del 2023 a 156 litri al giorno per abitante del 2024 (più 8 litri/giorno/ab).
Rifiuti: aumenta la produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata oltre il 65% (67,2%)
Continua a crescere il valore medio (496,25 kg/ab) di produzione pro capite di rifiuti urbani in coerenza con il livello nazionale il cui valore medio si attesta a 526 kg/ab.
A Udine la produzione di rifiuti continua ad aumentare, con 545 kg pro capite (nel 2023 erano 540 kg/ab) mantiene stabilmente il primato tra le città regionali. Pordenone (più 2 Kg/ab) con 461 kg pro capite si conferma la città regionale con la produzione più bassa e consolida l’andamento in sostanziale diminuzione degli ultimi due anni. Gorizia raggiunge i 500 chilogrammi per abitante (+4 kg/ab) e Trieste produce 479 kg per abitante (+ 4 kg/ab).
Tutte le città producono oltre 1 kg di rifiuti al giorno per abitante, con Udine che si avvicina a 1,5 kg pro capite (1,49 kg/ab).
Cresce la percentuale della raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani con un valore medio, tra le città regionali, che si attesta al 67,2% (65,13% il valore medio nazionale).
A Pordenone la raccolta differenziata torna a crescere: nel 2024 con 85,6% di R.D. segna un aumento di 2,5 punti percentuale rispetto al 2023 ed è quinta assoluta nella graduatoria.
Udine per il terzo anno consecutivo in calo: si attesta a 70,2% un punto percentuale in meno rispetto al 2023 (71,2%). Gorizia in evidente crescita dal 61,8% del 2023 al 67,0% di questa edizione, supera l’obiettivo del 65%. Trieste, conferma la percentuale più bassa (46%), solamente nove città fanno registrare percentuali inferiori.
Trasporto pubblico: Trieste primeggia tra le città medie
Il servizio di trasporto pubblico, direttamente proporzionale alla popolazione, per quanto riguarda i valori assoluti, registra nel 2024 una consistente ripresa esclusivamente a Trieste che con 319 passeggeri per abitante nel 2024 è l’unica tra le città di medie dimensioni che supera i 300 viaggi per abitante per anno. Udine in calo, sono 59 i passeggeri per abitante, uno in meno rispetto ai 60 del 2023.
Pordenone e Gorizia (che rientrano tra le città piccole) registrano una lieve crescita, rispettivamente da 22 a 23 e da 13 a 14 passeggeri per abitante nel 2024.
Stabile l’offerta di trasporto pubblico calcolato in chilometri percorsi annualmente dalle vetture per abitante. Trieste, tra le città medie, conferma il primato con 67 vetture-km/ab. Udine inverte la crescita della precedente edizione segnando un calo da 29 a 26 vetture-km per abitante. Pordenone (città piccola) in leggero calo da 22 a 21 vetture-km per abitante, evidenzia un’offerta in linea con la media delle piccole città pari a 21 vetture-km/ab. Invariata, dal 2015, l’offerta di Gorizia di 16 vetture-km/abitante.
Il tasso di motorizzazione sale ancora, il valore medio di 66,5 auto/100 abitanti (era 66 nel 2023) si conferma a livelli tra i più alti d’Europa. Gorizia (69) conferma i dati del 2023. Udine aumenta da 68 a 69 auto/100 abitanti, in aumento anche a Trieste da 55 a 56 auto ogni 100 abitanti. Pordenone conferma 72 auto per 100 abitanti e rientra tra le 37 città che registrano un tasso superiore a 70 auto/100 abitanti
Il valore medio dell’indicatore dedicato alle infrastrutture a supporto della ciclabilità segna una diminuzione e si attesta a 10,87 metri equivalenti ogni 100 ab (11,87 nel 2023) con Pordenone che si conferma al vertice regionale con 18,26 m eq/100 abitanti di rete ciclabile pur evidenziando una diminuzione rispetto alla scorsa edizione (meno 1,68 m eq/100 ab). I bassi valori di Udine e Gorizia con Trieste che scende al di sotto di 3 metri eq ogni 100 abitanti esaltano il divario con le migliori città: Reggio Emilia (44,33), Cosenza (37,35), Cremona (35,54), Lodi (32,77) e Treviso (28,93).
L’estensione delle aree pedonali e delle zone limitate al traffico aumenta in forza delle scelte operate dall’Amministrazione comunale di Udine che ha deciso di ampliare la superficie stradale pedonalizzata che passa da 5,5 a 20,9 m2 ogni 100 abitanti (pari a 0,209 m2 per abitante) segnando un aumento pari a 15,4 m2 ogni 100 abitanti.
Cresce anche l’estensione media delle zone a traffico limitato sempre grazie alla decisione di Udine di estendere la zona di limitazione al traffico che ha portato ad un aumento del valore dell’indice pari a due volte e mezza quella registrata nel 2022 e nel 2023. Il dato del 2024 risulta di 178,6 m2 ogni 100 abitanti, segna un aumento di 112,1 metri quadri ogni 100 abitanti e supera la soglia di 1 metro quadro per abitante evidenziando un impegno concreto nella gestione del traffico e nella riduzione dell’inquinamento urbano.
Il tema delle energie rinnovabili è rappresentato dall’indicatore che quest’anno prende in considerazione anche altre tipologie di impianti pubblici alimentati da fonti rinnovabili e valuta l’incidenza della potenza complessivamente installata (espressa in kW) per ogni 1.000 abitanti.
Nel 2024 cresce il valore medio pari a 13,68 kW/1000 abitanti (9,78 kW/1000 abitanti nel 2023).
Pordenone mantiene il primato a livello nazionale e regionale staccandosi nettamente dagli altri tre capoluoghi potendo contare su oltre 32 kW di potenza installata per 1000 abitanti (32,56 kW/1000 ab) in aumento rispetto all’edizione scorsa (più 8,61 kW/1000 ab).
Gorizia e Udine registrano un aumento nella potenza installata mentre Trieste conferma il dato 2023 con 2,17 kW per ogni 1000 abitanti (molto distante dalla media a livello nazionale: 6,88 kW).
Non si arresta la crescita del consumo di suolo a fronte di un calo di abitanti, lo confermano i dati relativi all’indicatore che misura la variazione del consumo di suolo pro capite (mq/abitante) in un arco temporale quinquennale (2018-2023). A livello regionale solo Pordenone registra una variazione negativa (meno 1.6 mq/ab, era meno 0,72 nel periodo 2017-2022) grazie alla crescita demografica del quinquennio considerato. Udine evidenzia il dato più alto con una crescita di 8,7 mq per abitante, segue Gorizia con più 3,6 mq per abitante in miglioramento. Trieste migliora l’indice che registra 2,8 metri quadrati per abitante (erano 4,0 mq/ab nel periodo 2017-2022).
In allegato il Comunicato Stampa e il Report Sintetico relativo ai capoluoghi di regione.
Per approfondimenti:
Mauro D’Odorico
mail: mauro.dodorico@legambientefvg.
cel: +39 338 231 6980